Aragon: il risultato è una questione di gomme

Al MotorLand Dovizioso e Miller fanno la scelta giusta per battere le Yamaha che concludono il fine settimana fuori dal podio

Al Gran Premio Michelin® de Aragon la scelta della gomma posteriore ha dimostrato essere la chiave di svolta del GP. In casa Ducati tutti i piloti scelgono di montare la media all’anteriore e la morbida al posteriore. L’unico a fare eccezione è Danilo Petrucci (Ducati Team) che per il posteriore preferisce affrontare la gara con la dura.

Dall’altra parte del box, Andrea Dovizioso (Ducati Team) conclude una gara eccezionale. Partito dalla quarta fila, Dovi è riuscito ad arrivare secondo al traguardo e, dopo essere sceso dal podio, ha spiegato qual è stato il segreto della sua gara: “Partivo dalla decima posizione per un errore che ho commesso durante la qualifica però sapevo di avere un buon ritmo e abbiamo deciso di montare la gomma morbida al posteriore”. 

DesmoDovi era assente dal podio da due gare e questo risultato era importante per difendere il secondo posto in campionato. È stata un’occasione mancata quella di Petrux che, proprio a causa della gomma, non riesce a chiudere nella top 10: “Ho provato a battermi per la nona posizione perché non avevo il ritmo per raggiungere i primi e nella parte finale della gara ho accusato il consumo della gomma posteriore perdendo posizioni”. Il ternano, scattato dalla quattordicesima casella, è arrivato 12° al traguardo: “La scelta dello pneumatico forse non è stata la migliore perché non mi ha permesso di battermi nel finale” conclude.

Anche nel box Pramac Racing i due portacolori hanno fatto la stessa scelta di Dovi. Jack Miller è stato il  miglior pilota Ducati del sabato scattando dalla quarta posizione, in gara è stato uno dei protagonisti assoluti per il podio. L’australiano riesce a battersi contro la Yamaha di Maverick Viñales (Monster Energy Yamaha MotoGP) e con lo stesso Dovi ma deve accontentarsi di chiudere alle spalle del forlivese. Mentre Francesco Bagnaia è 16°, non ottiene nessun punto in classifica, però riesce a battersi per tutta la corsa con Jorge Lorenzo (Repsol Honda Team), Joan Mir (Team SUZUKI ECSTAR) e Mika Kallio (Red Bull KTM Factory Racing). Il piemontese è alla sua prima stagione in classe regina e durante la gara di Aragon raccoglie dati utili allo sviluppo della moto e per la sua crescita professionale.

Al contrario di quanto avvenuto in Yamaha, dove la scelta di gomme fatta dai suoi piloti si è dimostrata poco azzeccata. Infatti scattati dalla seconda e dalla terza posizione, Fabio Quartararo (Petronas Yamaha SRT) e Viñales perdono terreno durante la corsa. Il francese è quinto al traguardo preceduto dall’ufficiale della Yamaha che non ha potuto rispondere al sorpasso di Miller terminando fuori dal podio.

Deluso per aver perso il primo triplete di podi consecutivi in MotoGP™, Viñales ammette la difficoltà avuta in pista: “Sapevo che il secondo posto era possibile, quindi ho spinto, spinto e spinto, ma negli ultimi due giri la gomma era al limite. Ho fatto del mio meglio – si giustifica lo spagnolo - Ho rischiato di cadere due o tre volte a causa del posteriore allora ho pensato che andasse bene arrivare quarto. Sono davvero felice di essere stato molto forte nel bel mezzo della gara. Alla fine non avevo abbastanza grip per continuare”.

La situazione è stata anche più complicata per il suo compagno di box Valentino Rossi (Monster Energy Yamaha MotoGP) che non ha potuto spingere nemmeno nella parte iniziale della gara: “Sapevo che sarebbe stato difficile lottare per il podio – precisa da subito il pesarese - dopo pochi giri dal via ho dovuto rallentare perché non avevo grip”. A differenza dello spagnolo, Rossi pensa che l’origine del problema fosse un altro: “Secondo me, non si è trattato di un problema di gomme ma di un nostro problema. Lottiamo sempre con l'aderenza del posteriore e, a causa di questa mancanza di aderenza, consumiamo di più la gomma”. Il Dottore però osserva un altro aspetto: “Sembra che tutti coloro che hanno scelto il posteriore duro hanno avuto dei problemi”.

Il giovane Quartararo dovrà continuare a sognare la sua prima vittoria almeno per altre due settimane quando sarà in Buriram: “Ci mancava solo un po' di grip nelle curve a sinistra e dobbiamo analizzare i dati e vedere cosa è successo – spiega il rookie - Il nostro ritmo era buono alla fine ma non abbastanza per stare col gruppo di testa”.

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