Capricci tecnici sulla griglia di partenza. Analisi e distacchi, sensazioni ed emozioni. Archiviato il Gran Premio Qatar Airways del Qatar, che domenica scorsa ha aperto il Mondiale 2024, ecco una serie di dichiarazioni rilasciate dai protagonisti.
Raul Fernandez
Dodicesimo in griglia dopo aver brillato nei test pre campionato svolti proprio a Lusail in febbraio, dove aveva chiuso col quinto miglior crono, Raul Fernandez (Trackhouse Racing) era pronto per una domenica all’attacco.
“Ma sulla griglia di partenza ho avuto un problema elettrico. Non so esattamente cosa. Sul cruscotto si sono accese delle spie, è apparso un messaggio e ho dovuto spegnere la moto”.
Lo spagnolo ha abbandonato così la griglia: “Abbiamo cercato di trovare una soluzione nella pitlane”. Ma non è stato possibile, la RS-GP proprio non ne voleva sapere.
Drama before lights out! 😬@25RaulFernandez’ technical problem delayed the #MotoGP start and forced him to start from the back of the grid! 😕#QatarGP 🇶🇦 pic.twitter.com/cGs74mopIJ
— MotoGP™🏁 (@MotoGP) March 10, 2024
“Così sono saltato sull'altra moto, che però montava uno pneumatico molto consumato. La gara era già compromessa. Ho cercato di vedere la bandiera a scacchi, ma negli ultimi cinque giri gestire il posteriore era veramente difficile. Non riuscivo a guidare”. Di conseguenza, il ritiro.
Aleix Espargaro
Dopo essere salito sul podio nella Tissot Sprint, Aleix Espargaro (Aprilia Racing) era convinto di potersi giocare qualcosa di grosso, nella domenica di Lusail.
“Sabato sera, quando sono andato a dormire, ero sicuro al 100% che avrei vinto”.
In gara, invece, una doccia fredda: “È stato un incubo. Ero molto lento”. Lo spagnolo non è stato in grado di replicare il ritmo della giornata precedente. “È stato imbarazzante".
Brad Binder
Argento sabato, sul secondo gradino del podio domenica. Brad Binder (Red Bull KTM Factory Racing) in Qatar ha fatto scintille. La sua RC16 è stata l’unica non Ducati nelle prime sette posizioni.
Il marchio austriaco si è avvicinato alle prestazioni delle schegge di Borgo Panigale?
"Penso sia come l'anno scorso. Siamo molto vicini, ma non abbiamo ancora dimostrato di potercela fare”.
“Io spingo al 100% sempre, mentre loro hanno in tasca qualche centesimo e quando vogliono lo tirano fuori”. Serve un ulteriore passo avanti: “Poi ci proveremo”.
Fabio Quartararo
Fra chi masticava amaro, dopo la bandiera a scacchi, Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP™). Undicesimo al traguardo con 17 secondi di distacco dal vincitore Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team), dopo i 21 giri della gara, il francese è apparso giù di corda.
“Siamo ancora molto, molto lontani. Ovviamente è difficile”, vivere questa situazione. “Conosco il mio potenziale e so dove posso arrivare".
“Siamo più avanti dell'anno scorso, un po' migliorati, ma gli altri" non sono certo stati a guardare durante l’inverno, sul fronte dello sviluppo: “Sono ancora più veloci”.
“Il divario tra noi e i costruttori europei è aumentato. E anche rispetto alla Honda, ho avuto la sensazione che ci mancasse qualcosa oggi”.
Luca Marini
Proprio dal box HRC, Luca Marini (Repsol Honda Team) ha chiuso penultimo.
“In gara ho avuto un piccolo problema e il mio passo era lento. Senza, forse, avrei potuto lottare per una buona posizione come ha fatto il mio compagno di squadra”.
Joan Mir ha chiuso tredicesimo, incassando 3 punti.
Marini ha comunque cercato di sfruttare la situazione: “A un certo punto sulla tabella ho letto che avevo qualcuno dietro”. Per capire di chi si trattava, ha verificato chi era l’altro team che stava per esporre le segnalazioni al suo pilota dal muretto box.
Alle sue spalle, Marini aveva Jack Miller (Red Bull KTM Factory Racing).
“L’ho lasciato passare e ho cercato di seguirlo”. Una mossa azzeccata, perché osservando il rivale l’italiano ha “capito molte cose”.
“La KTM ora è davvero forte, è migliorata molto rispetto all'anno scorso”. Nella scia della RC16, Marini ha avuto delle conferme: “È chiaro per me cosa dobbiamo fare. Abbiamo bisogno di un po' di tempo per provare altre soluzioni”.