Nel 2010, calendario MotoGP™ alla mano, avremmo dovuto mettere piede nel circuito del Balatonring, in Ungheria. Una struttura nuova di zecca: ma il tracciato non è mai stato completato, e così per la tredicesima tappa del campionato siamo finiti nella pista di riserva. Aragon. Un nome che a quei tempi non mi diceva niente. Non sapevo nemmeno dove fosse.
Io ero abituato a Barcellona, Jerez e Valencia. Sulle coste della penisola iberica, in zone parecchio frequentate. Anche Aragon è in Spagna, ma in un contesto tutto diverso: nell’entroterra, in una zona poco popolata, a quasi 100 chilometri di distanza dalla città di Saragozza. Il circuito è stato progettato da Hermann Tike, uno che sa il fatto suo, sinonimo di garanzia. Sulla carta, sembrava meraviglioso. Un mix di curve veloci e lente, con un rettilineo infinito. Perfetto, per la MotoGP™. Infatti, non ha deluso le aspettative.
Per arrivarci ho raggiunto Barcellona in aereo, poi via in auto verso il cuore del Paese. Attraversando scenari carichi di fascino fatti di colline, vigneti e incontaminate cittadine di provincia. A un certo punto sono arrivato in una regione che ricorda il deserto, tanto che qui sono stati girati diversi film western. Poi, la sagoma del castello che domina Alcaniz. E poco dopo il MotorLand, vicino a un lago. È sorto sulle ceneri di una tradizione motoristica non indifferente. Ad Alcaniz, in passato, auto e moto correvano su un circuito stradale che ha poi lasciato spazio a una struttura permanente.
Fra chi ha amato il nuovo circuito, Casey Stoner. Alcuni tratti sembravano fatti apposta per il suo stile di guida. Penso alla parte che porta al cavatappi. Prima una sinistra velocissima, che stringe e porta a un cambio di direzione verso destra, sullo sfondo un imponente muro di pietre. Poi una esse in discesa, prima a destra e poi a sinistra. Nicky Hayden, parlando di quella sezione, ha detto che gli sembrava di girare nel giardino di casa, tanto era stretta.
Nel 2010 ad affermarsi è stato proprio Stoner. Correva sulla Ducati e l’anno dopo, passato alla Honda, si è ripetuto. Poi è arrivata l’era degli spagnoli. Marc Marquez, oggi in sella alla GP23 del team Gresini Racing MotoGP™, ci ha vinto nella categoria intermedia e poi cinque volte nella classe regina. Due gli acuti di Jorge Lorenzo, uno a testa per Dani Pedrosa e Alex Rins (Monster Energy Yamaha MotoGP™). Tre anni fa il successo è andato a Franco Morbidelli, che ha dato il via a un periodo positivo per gli italiani: nel 2021 il successo di Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team), nella stagione successiva del suo attuale compagno di squadra, Enea Bastianini, l’ultimo a salire sul gradino più alto del podio. Nel 2023, infatti, la MotoGP™ non ha fatto visita al MotorLand.
Domenica prossima, chi saranno i protagonisti? Fra i mattatori di questa stagione, Bagnaia e Jorge Martin (Prima Pramac Racing), si inserirà qualcuno? Marquez magari? Oppure Bastianini?
Martin sarà affamato: a -5 in classifica, vorrà rimettersi davanti a Bagnaia. Ad Aragon ha vinto quando correva in Moto3™. Nella categoria intermedia è salito sul podio, idem in MotoGP™.
Per quanto mi riguarda, ho diverse certezze: la gara sarà spettacolare, innanzitutto. E poi, a differenza del 2010, questa volta saprei come arrivarci!