La MotoGP™ saluta l’Indonesia e si sposta in Giappone, dove il caldo e l’umido che hanno caratterizzato il fine settimana di Mandalika verranno sostituiti da un clima decisamente più fresco. Con cinque appuntamenti ancora da disputare, sono 185 i punti sul piatto del campionato. In vetta alla classifica ci sono Jorge Martin (Prima Pramac Racing) e Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team), separati da 21 lunghezze. Il titolo sarà un affare fra i due, come lo è stato nel 2023? Oppure Enea Bastianini (Ducati Lenovo Team) e Marc Marquez (Gresini Racing MotoGP™), che domenica scorsa hanno perso terreno incassando zero punti, si rifaranno sotto? In classifica sono lontani, ma non troppo: a -75 il romagnolo, tre punti più indietro lo spagnolo.
Bagnaia e Martin
Decisamente sotto pressione, Martin nella gara di Mandalika non ha sbagliato niente ed è salito sul gradino più alto del podio. Veniva dalle cadute collezionate nel 2022 e 2023, nonché nella Tissot Sprint dello scorso sabato, che l’ha visto scivolare al primo giro mentre era in testa. In Giappone, dodici mesi fa, aveva fatto il pieno di punti, trionfando sull’asciutto prima e sul bagnato poi.
Bagnaia in Indonesia ha chiuso terzo, anche se sottotono. Ha abituato il pubblico a grandi reazioni: quando le cose non vanno nel migliore dei modi, è spesso pronto a riaffermarsi con stile. Per lui, come per Martin, ci sarà da gestire la pressione che inevitabilmente pesa su chi si gioca il titolo. Il cuore vuole sempre vincere, la testa dice che a volte è meglio non rischiare e raccogliere punti importanti per il campionato. Chi riuscirà a bilanciare meglio le cose?
Bastianini e Marc Marquez
Ci sono poi Bastianini e Marc Marquez. La matematica li tiene in gioco: riusciranno a recuperare? In Indonesia il numero 23 era il più veloce in pista, quando è caduto. Dopo un avvio così così, stava tentando di ricucire il gap da Martin, che nell’appuntamento precedente, a Misano, aveva subito proprio dall’italiano un discusso sorpasso all’ultimo giro. Bastianini a Mandalika ha sbagliato, ma era veloce. Si trova più indietro nei punteggi, con meno da perdere: la minore pressione giocherà a suo vantaggio?
Marc Marquez ha invece salutato Mandalika sapendo di non avere responsabilità, sul risultato di domenica: il motore della sua GP23 ha alzato bandiera bianca, di lì il ritiro. Il suo ritmo non era però paragonabile a quello dei migliori. Ha pagato inoltre una qualifica infelice, chiusa al 12esimo posto dopo due cadute. A Motegi vorrà fare di più soprattutto il sabato mattina, quando in palio ci sarà la pole. Per lui, come per Bastianini, non ci saranno strategie: l’imperativo sarà attaccare.
I marchi del Sol Levante
In Giappone Yamaha e Honda correranno in casa. Così come Takaaki Nakagami (Idemitsu Honda LCR), in pista sulla RC213V e diretto, dall’anno prossimo, a un nuovo ruolo come tester. Fino al GP di Aragon era il miglior pilota Honda, in termini di piazzamenti, con un undicesimo posto poi replicato da Joan Mir (Repsol Honda Team) in Emilia-Romagna, quando ha chiuso davanti al compagno di squadra Luca Marini. In Indonesia Johann Zarco (Castrol Honda LCR) ha saputo fare di meglio, con una nona piazza. I quattro, a Motegi, potranno contare sul supporto dei tifosi.
Per quanto riguarda Yamaha, Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP™) è in risalita e in grado di mettersi dietro, spesso, gli ufficiali Aprilia e KTM. Soprattutto, a Mandalika ha confermato che i positivi risultati di Misano, dove a fine settembre aveva occupato la quinta posizione prima di restare senza benzina a pochi metri dalla bandiera a scacchi, non erano un fuoco di paglia. L’altro inquilino del box del marchio dei tre diapason, Alex Rins, in Indonesia è finito a punti dopo essersi ripreso da qualche problema di salute. Alla coppia a Motegi si aggiungerà Remy Gardner, in pista come wildcard. Il trio riserverà sorprese?
KTM, GASGAS e Aprilia
In Indonesia Pedro Acosta (Red Bull GASGAS Tech3) ha fatto decisamente bene: scattato dalla prima fila, è finito secondo. Solo un Martin in palla è dunque riuscito a fare meglio di lui. In Giappone farà a gara col futuro compagno di squadra Brad Binder (Red Bull KTM Factory Racing) per affermarsi come il più veloce in sella alle RC16.
Passando al box Aprilia Racing, Maverick Vinales (Aprilia Racing) viene da due sesti posti consecutivi che lo segnalano in ripresa. Identico il trend di Marco Bezzecchi (Pertamina Enduro VR46 Racing Team), che a metà stagione appariva invece in profonda crisi, lontano dai migliori. Fra i piloti in luce impossibile inoltre non ricordare Franco Morbidelli (Prima Pramac Racing), che sbarcherà in Giappone dopo un quinto posto che dà fiducia.
Fra chi cerca invece un’inversione di tendenza ci sono Aleix Espargaro (Aprilia Racing) e Raul Fernandez (Trackhouse Racing). In Giappone vedranno in pista anche la RS-GP della wildcard Lorenzo Savadori. Miguel Oliveira (Trackhouse Racing), che in Indonesia si è fratturato un polso, è finito sotto i ferri per sistemare l’infortunio e si sta riprendendo.
Desiderano un posto in ascensore per riportarsi in alto anche Alex Marquez (Gresini Racing MotoGP™), Fabio Di Giannantonio (Pertamina Enduro VR46 Racing Team), Augusto Fernandez (Red Bull GASGAS Tech3) e Jack Miller (Red Bull KTM Factory Racing), che in Giappone ci ha vinto nel 2022, in sella a una Ducati.
Gli orari da tenere d’occhio
Tissot Sprint: sabato alle 8 ora italiana
Gran Premio: domenica alle 7 ora italiana