Lotta per la sopravvivenza

Nick Harris, ex commentatore della MotoGP™, analizza le sfide e minacce del prossimo mese, con un rush finale decisivo per il titolo e tanti punti in palio

Qualcuno se l’è spassata sulle spiagge di Bali. Altri hanno preso l’aereo e sono tornati dalle loro famiglie. Per tutti, in ogni caso, c’è stato il tempo per riflettere e mettere a fuoco l’approccio giusto con cui affrontare le prossime quattro settimane o giù di lì. 

Sarà un mese tosto, per chi corre in MotoGP™. Nell’arco di circa trenta giorni ci saranno in palio 148 punti decisivi, nella corsa al titolo. Si viaggerà di continuo, da una pista all’altra. Facendo attenzione alla salute, a ciò che si mangia, a non farsi ‘fregare’ dall’aria condizionata. 

Nei 75 anni di storia dei Gran Premi non ci sono mai stati così tanti punti in palio in un periodo così breve. Chi si adatterà al meglio alle diverse condizioni, in questo contesto, avrà un vantaggio. 

A rivoluzionare le cose sono senza dubbio i 12 punti in palio il sabato pomeriggio con la Tissot Sprint. Ogni GP offre così un bottino di 37 punti, a fronte dei 25 previsti con la precedente soluzione, nella quale si decideva tutto di domenica. 

In ballo per il titolo 2024 ci sono Jorge Martin (Prima Pramac Racing) e Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team). La loro rincorsa si risolverà a Valencia tra poco più di un mese, quando si correrà il GP di Valencia?

Prima di arrivare in Spagna, la coppia affronterà delle prove insidiose. Sarà infatti impegnata in circuiti in cui il meteo potrebbe riservare delle sorprese. A Phillip Island, per esempio, il clima potrebbe fare il burlone e proporre le quattro stagioni in un giorno solo. In Australia, occhio anche al vento: in valigia, quando si va lì, non si sa mai cosa mettere. Ciò proietta delle conseguenze anche sul fronte tecnico: Michelin, per esempio, porta un’ampia gamma di pneumatici. 

Non a caso, nel 2006, a Phillip Island c’è stata la prima gara flag-to-flag. Potrebbe ripetersi anche quest’anno? Salutato il Paese dei koala e dei canguri, il circus si sposterà subito in Thailandia e poi in Malesia. Dove troverà un caldo di quelli decisi, insieme a imprevedibili minacce di pioggia e acquazzoni. Tradotto nelle competizioni, può significare prove mandate all’aria e gare piene di punti interrogativi. 

Ci sarà poi un fine settimana di stop. Dal 15 al 17 novembre, quindi, il gran finale a Valencia, con l’inverno sempre più vicino. La costa spagnola potrebbe però offrire un clima mite caratterizzato dal sole. 

Occhi all’insù, in ogni caso, per capire se il cielo sarà sereno, oppure appariranno nuvoloni più o meno carichi. Per piloti e team è sempre uno stress. Che si va a sommare alle tante cose da tenere sotto controllo in un periodo intenso come quello all’orizzonte. Passare dal freddo al caldo, saltare da un aereo all’altro, avere una dieta ballerina e cose di questo genere possono avere un impatto non indifferente, se non altro perché può essere stancante e far calare le energie. 

In cabina di commento, durante periodi simili, ricordo di aver attraversato momenti delicati: stanco a causa del jet lag, magari sulla scia di una cena a base di piatti locali non semplice da digerire, non mi sentivo affatto bene. Pensate se fossi stato il componente di un team, o addirittura un pilota chiamato a portare a casa dei risultati. 

Ricordo che durante la mia prima visita a Shah Alam, in Malesia, mi sono dovuto fiondare al centro medico dopo una giornata trascorsa dentro e fuori i gabinetti, nei quali correvo fra una sessione di prove e l’altra.

Se penso invece a situazioni diametralmente opposte a quella del 2024, mi viene in mente il 1983. Il titolo della classe regina era un affare fra Freddie Spencer e Kenny Roberts. In Svezia, nel penultimo appuntamento del calendario, aveva vinto il più giovane dei due, in sella alla Honda. Si sarebbe presentato così a Imola, per il round decisivo, con cinque punti di vantaggio. 

Nel mezzo c’era una pausa infinita: quattro settimane. Roberts è tornato negli Stati Uniti per svagarsi giocando a golf, mentre Spencer si è fatto coccolare dalla sua famiglia. Il titolo, alla fine, è andato a lui. 

Per loro erano state quattro settimane di potenziale relax, lontano dalle piste. Per i protagonisti del campionato 2024, invece, sarà un tour de force. La domanda però è sempre la stessa: chi vincerà?

Ricevi la newsletter ufficiale MotoGP™!
Crea ora il tuo account MotoGP™ e accedi a contenuti esclusivi, come la MotoGP™ Newsletter, che include report dei GP, video incredibili e informazioni interessanti sul nostro sport.